Small crab into the corals @Mafia Island - Tanzania ©Andrea Pompele All Rights Reserved

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mercoledì 19 novembre 2014

Africa, the mother land: Namibia. BUSH LIFE PT I

In Africa, quasi tutti, mi danno 27 anni e dire che ne ho 32! Non male direi! Di solito rispondo “It’s the Bush Life! Mi mantiene giovane!” In realtà non posso permettermi di dirlo perché non ho una esperienza tale da ammettere che questa possa avere avuto una certa influenza sul mio invecchiamento, sono solo un novellino in fondo. La verità è che io mi sento talmente bene in mezzo al bush che probabilmente il mio viso si distende al punto che sembro più giovane, complice anche il fatto che faccio quello che mi va di fare e quindi sono piuttosto felice. Una combinazione vincente.
black backed jackal
Sciacallo dalla gualdrappa -Black Backed Jackal - Canis mesomelas - Etosha national Park - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
La BUSH LIFE è decisamente diversa dalla vita che faccio in Italia. Primo ti alzi presto la mattina, intorno alle 5:00 e vai a letto presto, intorno alle 22:00. Dopo un po’ non hai neanche bisogno di metterti la sveglia, ti svegli da solo tutto contento di poter cominciare un’altra giornata. E come dice il mio amico e collega François, “Another great day is starting in Namibia, Land of the Brave!” un ottimo claim per cominciare bene la giornata. Il punto è che ti accorgi velocemente che tutta una serie di bisogni che dai per scontati come necessari al tuo vivere ed al tuo benessere sono completamente inutili ed obsoleti, sei felice di essere lì e quindi non ti serve granché, diventi rapidamente più wild, al punto da usare raramente le scarpe. Io non lo consiglio mai ai miei ospiti, potrebbero esserci animali diciamo “fastidiosi”, ragni, scorpioni, insetti etc.. a  parte il fatto che come un bambino davanti alle caramelle io mi incanto ad osservarli e la mia curiosità scientifica prende il sopravvento, sono meravigliosi se li si osserva con una prospettiva diversa. In ogni caso ci può stare, è casa loro, siamo nella savana, non a Porto Cervo. Perciò le scarpe chiuse sono fondamentali per proteggersi i piedi durante la giornata, ma ad esempio io in tenda non vedo l’ora di togliermele e girare scalzo, non che abbia un sacco di tempo libero, al contrario, quindi in effetti non lo faccio spesso, ma quando capita, me lo godo alla grande! Un’accortezza da applicare sempre è di non lasciare le calzature all’esterno e sempre rivoltarle scuotendole prima di infilarle, per evitare di mettere il piede all’interno della scarpa temporaneamente abitata da un simpatico inquilino. Un’altra cosa che mi piace fare è la doccia all’aria aperta, ti da un senso di libertà incredibile ed un contatto con l’ambiente circostante. Meraviglioso.
bush grass namibia etosha
Bush grass - Etosha National Park - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Ovviamente tutte le docce sono private e ben coperte in modo che la privacy sia sempre mantenuta, ma queste sono quasi sempre all’esterno dello spazio della tenda, con l’aria libera di circolare e vuoi mettere stare all’aria aperta dopo una bella doccia corroborante? Aaaaahhhh che meraviglia… Bisogna solo avere attenzione a non farsela prima di andare a letto, potrebbe fare giusto un po’ freddino.
Incredibilmente scopri di te tante cose, la prima notte nel bush può spaventare, senti un sacco di rumori di animali che passano di fianco alla tenda, di uccelli che gridano allarme perché si avvicina un pericolo, di sciacalli che ululano e girano per le tende senza il minimo timore, di leoni maschi che ruggiscono più o meno in lontananza e che ti sembrano essere a mezzo metro da te tanto è potente il loro ruggito, mentre sono ad un paio di km o a qualche centinaio di metri dal campo. Iene che in gruppo fanno piuttosto rumore, magari eccitate dalla frenesia di aver sottratto una carcassa ad un leone o per una caccia occasionale. La notte è vivissima! Spesso sono erbivori che brucano dietro alla tenda a darti più o meno fastidio e non riesci a dormire le prime volte, vuoi l’emozione, che c’è, di essere lì in mezzo alla natura selvaggia, vuoi il fatto che normalmente a meno che tu non viva in campagna non sei più abituato a tutto questo via vai naturale
lions pride etosha namibia
Lions - Panthera leo - Etosha National Park - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
, ma ti è più familiare il rumore delle macchine in strada o il camion della nettezza urbana che ritira i tuoi rifiuti. Personalmente questo è quello che non mi fa dormire la notte in Italia e ho sempre qualche difficoltà a prendere sonno una volta tornato. Ma io sono un caso disperato, a me la BUSH LIFE piace da morire! Normalmente gli ospiti che non sono mai stati in safari mi chiedono sempre se è pericoloso e tutti questi rumori spaventano molto, io dico ovviamente di no che i campi sono sicuri, non è del rumore di zoccoli che bisogna avere paura, ma del silenzio. Quando ci sono i predatori, leoni, leopardi o altro non c’è il minimo brusio o rumore, tutto si zittisce e persino i grilli tacciono, perciò finché sei in mezzo alla confusione, tutto va benissimo! E dopo un po’ concilia anche il sonno, oltre al fatto che sei praticamente distrutto a fine giornata e non vedi l’ora di toccare il cuscino per dormire un po’. La mattina sono i volatili a svegliarti, tra un cinguettio e uno stridere o un gracchiare di faraone selvatiche ti alzi in modo piuttosto naturale e appunto un’altra giornata fantastica sta per cominciare.
Gli aspetti fondamentali su cui ti focalizzi sono il cibo e il sonno, il resto passa in secondo piano, scopri velocemente e sorprendentemente che queste necessità sono quelle da te più attese ed agognate, il senso di fame aumenta, complice il fatto che la maggior parte viene in vacanza e quindi si rilassa parecchio e l’appetito cresce. Questo trova poi sfogo a colazione, pranzo e cena e quasi tutti gli italiani si stupiscono che in Namibia si mangi così bene, mi fa sempre sorridere molto, perché noi italiani abbiamo la cultura del cibo e perciò pensiamo che al di fuori del nostro Bel Paese, siano rare le occasioni di mangiare come si deve, e come una specie di default diamo per scontato che non sarà così. I viaggiatori più esperti invece sanno bene che non è solo in Italia che ci si può alimentare con gusto ed una certa soddisfazione, ma rimangono comunque stupiti della qualità e sicurezza del cibo in Namibia. E dove pensavate di essere? Non siamo mica in Africa! Ah no sì giusto siamo in Africa in effetti. Eh beh, pure in Africa si mangia bene. È che secondo me dovremmo smettere di autoriferirci come il paese migliore del mondo e cominciare se non altro a visitare anche le altre nazioni, la cosa potrebbe stupirci ed arricchirci moltissimo. Comunque lo ammetto: in Namibia si mangia da Dio! E tutto, acqua, verdura, creme e pasticceria è molto safe.
spotted hyaena namibia etosha
Spotted Hyaena - Crocuta crocuta - Etosha National Park - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Il riposo è fondamentale, sembra scontato perché viviamo sotto stress con un sacco di cose da fare, di fretta sempre e anche dormire diventa una cosa da dover fare. Ecco, quando sei nel bush, non è un dovere, ma è un bisogno, alla fine della giornata sei piuttosto stanco e non vedi l’ora di riposare, ti rilassi e ti addormenti quasi immediatamente, salvo le prime notti o i casi disperati, il cuscino è il tuo migliore amico, il materasso ed il piumino i tuoi fratelli e non è mai stato così bello abbandonarsi al sonno ristoratore. Poi mica guardi la TV in camera, e questo è una conquista personale pazzesca in realtà.

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